Cosa sapere
prima di avvicinarsi a un cavallo

L’equitazione non è uno sport come tutti gli altri: abbiamo ogni momento a che fare con un animale meraviglioso e sensibile, estremamente intelligente e che prova le stesse emozioni che proviamo noi.
In più ha bisogno delle nostre cure e delle nostre attenzioni per stabilire con noi un vero legame profondo.

La comunicazione
La prima cosa da fare è imparare a relazionarsi e comunicare con il cavallo, a stabilire un legame, una relazione.
Il cavallo è “macchina sensoriale”, “un abile indagatore” del mondo che lo circonda: è in grado di decifrare le nostre più profonde intenzioni manifestate da piccoli gesti, spesso per noi involontari, ma che il cavallo legge chiaramente e a cui attribuisce un significato. Il cavallo interpreta quello che percepisce e reagisce di conseguenza e non possiamo pertanto pretendere che capisca le indecisioni.
Il cavallo, a sua volta, comunica con noi attraverso non solo il nitrito, ma anche attraverso tutta una serie di movimenti e atteggiamenti posturali che noi dobbiamo imparare a riconoscere ed interpretare – quelli del complesso testa-collo, dei padiglioni auricolari, della coda e dello sguardo – e dobbiamo imparare a reagire ad essi in modo inequivocabile.

Cura, rispetto e fiducia
In questo sport non abbiamo a che fare con un macchinario, ma con un essere vivente che necessita di cure e attenzioni. E queste cure e attenzioni rientrano nelle azioni che servono a stabilire un legame profondo di fiducia e rispetto fra cavallo e cavaliere.
Equitazione non è solo, dunque, andare a cavallo: è anche pulizia della stalla, dell’animale, approvvigionamento di cibo, cura delle attrezzature e tutte quelle attività che si fanno prima e dopo l’attività equestre.

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