Psicologia del cavallo
Animale intelligente e sensibile

Il cavallo è un animale estremamente sensibile, intelligente e dotato di una certa personalità.
In realtà è più corretto dire che ogni cavallo ha una propria personalità, esattamente come noi umani: ci sono, infatti, cavalli pigri, insofferenti, generosi, diligenti, curiosi, testardi…proprio come noi.
Per entrare in sintonia con questo meraviglioso animale è importante conoscerne un minimo la psicologia e il modo di comunicare, di interagire.

Partiamo col dire che, contrariamente a quanto molti pensano, il cavallo non è un animale particolarmente coraggioso e ardimentoso.
In natura, infatti, è una preda, per cui è piuttosto timoroso e timido. Ama generalmente la vita tranquilla e si è adattato all’addomesticamento proprio per risolvere il suo stato di insicurezza naturale.
Le sue armi di difesa sono i morsi, i calci e, soprattutto, la fuga: è proprio questa la caratteristica che è stata fraintesa dall’uomo, che lo ha visto come un animale coraggioso e impavido sui campi di battaglia.
Nonostante l’addomesticamento, il cavallo conserva comunque sempre il suo spiccato senso di libertà, che esprime attraverso l’affermazione della propria personalità.

Nei confronti dell’uomo il cavallo è paziente e docile, solo se l’uomo si mostra fermo e deciso, in grado di infondergli quella sicurezza che gli manca, ma, allo stesso tempo, deve essere anche premuroso e attento. I cavalli hanno buona memoria e non dimenticano i maltrattamenti e i cattivi comportamenti tenuti nei loro confronti e, allo stesso modo, sono in grado di accettare un rimprovero o una punizione se giusta e comprensibile, altrimenti li rifiuta, inasprendo il proprio comportamento.
E, proprio come noi, i cavalli provano sentimenti profondi quali amore e odio, sentimenti di riconoscenza e rancore, simpatie e antipatie.

L’intelligenza del cavallo è ampiamente provata: è in grado di ragionare, di discernere e decidere il proprio comportamento sulla base delle proprie esperienze e riesce a comprendere e interpretare la parola dell'uomo, specie dal tono e dall'inflessione utilizzati.

Per quanto riguarda la comunicazione, possiamo dire che il cavallo sia un animale molto comunicativo: utilizza, in pratica, ogni parte del corpo per comunicare, sia con i suoi simili che con altri animali, compreso l’uomo.
La postura può indicare se il cavallo è rilassato o teso: con il dorso allungato e disteso l’animale è tranquillo, con il collo teso e la testa inclinata di lato il cavallo è nervoso.
Le orecchie, lo stesso, ci dicono quale sia l’umore del momento: con le orecchie dritte il cavallo è sereno e tranquillo, con le orecchie in avanti è incuriosito e felice, con le orecchie tese all’indietro il cavallo è agitato.
Anche la coda comunica gli stati d’animo del cavallo: se la coda è alta “a bandiera” il cavallo sta per scattare, se è bassa aderente al corpo potrebbe indicare paura, se si muove circolarmente può indicare sentimenti negativi, quali rabbia o risentimento.
A questi si aggiungono tutti i segnali vocali: nitriti per “parlare” con il branco, brontolii – come quelli che usa la mamma per chiamare il piccolo, sbuffi che indicano contentezza.
Per i cavalli è importantissimo anche il tatto: nel branco le cure reciproche sono segnali di affetto e comunicano serenità; è per questo che il grooming è una parte importantissima del percorso per entrare in sintonia con un cavallo.
In ultimo, il flehmen, ovvero l’arricciamento del labbro superiore, che per gli uomini è facile paragonare al nostro sorriso, quando, in realtà al cavallo serve per isolare le narici e cogliere al meglio odori e feromoni.

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